Thursday, August 31, 2006

NAVIGANDO…IN MOTO ALLA SCOPERTA DELLA SPAGNA
da http://www.pescaraonline.net/

Come promesso ai nostri 3000 qualificati visitatori mensili ritorna sulle pagine del nostro Portale il motociclista marinaio Erminio D’Alessandro con i suoi servizi della serie NAVIGANDO IN MOTO

testi e foto digitali
di Erminio D’Alessandro

Da appassionato motociclista di vecchia data, la mia prima moto risale a ben 35 anni fa (1971), mi corre l’obbligo chiarire per tutti gli amici motociclisti “integralisti” che il titolo di questa rubrica “Navigando alla scoperta ….. in moto” prende lo spunto da esperienze di navigazione in barca a vela ed a motore alla scoperta delle isole del mediterraneo.
Barche a parte, per queste “navigazioni” ho sempre utilizzato una vera moto, dal 2001 una BMW R1150RT. Quest’anno per via degli itinerari, che non prevedevano sgroppate da centinaia e centinaia di chilometri, ho scelto la praticità del TMAX500 che definire scooter o meglio maxi scooter è certamente più corretto, ma forse riduttivo, per cui nel titolo della rubrica rimarrà la definizione di “moto” e chi ha guidato un TMAX almeno una volta, non avrà nulla da ridire.

La mia prima vacanza in moto nel Gargano (su una Yamaha XJ550), risale al 1981, da allora più volte la Sardegna, la Corsica, la Croazia, la Francia, l’Austria e la Germania. Dal 1991 ho avuto la possibilità di fare le vacanze in barca, con il Gruppo Sailing Islands, prima meta le isole Tremiti (su un Dehler 36 noleggiato dalla Sun Sea di Pescara), poi tutte le isole del mediterraneo e più volte la Grecia. La vacanza, da allora, non è più tale, senza una moto o una barca.
Lo spirito di corpo che unisce i motociclisti è molto simile a quello dei dipartisti (leggi velisti), che, pur non conoscendosi, di paesi diversi, di diversa lingua, si salutano sempre quando si incrociano e si aiutano quando serve, capita con le moto nella sistemazione nel garage di un traghetto, capita con la barca per l’ormeggio in porto. E’ normale intrattenersi con gli altri motociclisti o diportisti per parlare delle provenienze, delle mete, delle esperienze di viaggio, delle moto, delle barche, delle belle donne, ecc…

A Civitavecchia, in attesa dell’imbarco per la Spagna, tra i tanti ho incontrato Antonio e Silvia, giovanissima e simpatica coppia di Potenza Picena (MC). Erano partiti di buon ora al mattino di quel lunedì 7 agosto dal paesino marchigiano e dopo più di trecento chilometri erano avvivati, intorno alle 17.00, puntualmente a Civitavecchia per l’imbarco. Niente di particolare con una maxi moto in mano ad uno “smanettane” una roba da un paio di ore, massimo due ore e mezza … sempre se arrivava. Ma Antonio e Silvia, da Potenza Picena sino a Civitavecchia, non avevano usato l’ultimo grido della tecnologia giapponese da oltre 170 cv, bensì “LA PODEROSA” simpatico nome con il quale avevano ribattezzato la loro Vespa PX125E. Immatricolata nel 1984, credo non più di 9 cv effettivi “da giovane”, stracarica con i bagagli di tre settimane di vacanze, alla velocità massima di 60/70 chilometri orari, senza la possibilità di entrare in autostrada, non aveva fatto una piega! Ma questo non è niente, quando Antonio e Silvia mi hanno fatto partecipe del loro programma di viaggio in Spagna e Portogallo con tappe giornaliere di 150/200 chilometri per oltre 3.000 chilometri in tre settimane, la mia ammirazione, condita di stupore, invidia per la loro saggia incoscienza, ha raggiunto l’apice. Ho promesso loro di citarli in questo reportage e li saluto calorosamente se leggeranno questi appunti, pregandoli di inviarmi notizie ed esperienze del loro entusiasmante viaggio in Vespa, attraverso questa testata.

La nave Eurostar Barcelona, della flotta Grimaldi, varata nel 2002 è eccellente, il personale del garage ha “drizzato” con cura e professionalità tutte le moto, assicurandole al pavimento. Ho avuto modo di gustare l’ottima cucina del ristorante di bordo e riposare in una confortevole cabina. Unica nota assolutamente stonata l’evidente emissione di centinaia di biglietti “poltrone” eccedenti la disponibilità reale, con conseguenti bivacchi di giovani “saccopelisti” ovunque, persino nei corridoi davanti alle porte delle cabine, con problemi per la circolazione, sicurezza, pulizia, ecc… Alle mie garbate proteste, il personale ha risposto con gentilezza, dichiarandosi impotente visto enorme afflusso di passeggeri con passaggio poltrona, di fatto passaggio ponte, in considerazione del periodo di ferie. Non ho voluto dilungarmi oltre circa il rispetto delle norme di sicurezza in mare, numero dei giubbetti di salvataggio, posti nelle lance di salvataggio, spazio dei luoghi di raduno, prescrizioni ed omologazioni R.I.N.A., ecc… ritenendo assolutamente improbabile che una compagnia di navigazione così importante potesse correre rischi amministrativi, civili e penali certamente rilevanti.

La navigazione è stata tranquilla sino alle bocche di Bonifacio poi un fresco maestrale, durante la notte, è andato via via intensificandosi e, all’alba, il mare era molto mosso, con raffiche di vento intorno ai 30 nodi e mare forza 6 (info computer di bordo rilanciato sui monitor interni) fortunatamente con impatto addolcito dal mascone destro della nave. L’arrivo a Barcellona, previsto per le ore 15.00, è avvenuto con circa 40 minuti di ritardo, ma sono stati necessari altri 50 minuti per svuotare tre piani di garage per poter accedere alle moto, quindi, sceso a terra a Barcellona, intorno alle ore 16.30, ho raggiunto l’hotel prenotato via web.

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didascalia foto n. 1 Antonio e Silvia con “La Poderosa”
didascalia foto n. 2 moto in attesa dell’imbarco a Civitavecchia
didascalia foto n. 3 la nave Eurostar Barcelona
didascalia foto n. 4 particolare della nave

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