Tuesday, July 04, 2006

IL PARCO DELLA PINETA DANNUNZIANA

di Romano Di Bernardo

Quando i primi abitatori della nostra costa sbarcarono alla foce del fiume Pescara, forse 3000 anni fa, trovarono sicuramente un ambiente paludoso che si estendeva per chilometri circondati e delimitati a Sud dalle colline di S. Silvestro e a Nord Ovest da quelle di Colle del Telegrafo.
Poi vennero i pescatori, forse dall’Illiria e si installarono in questo acquitrino salmastro dove le acque del fiume si mescolavano con quelle del mare e dove era possibile trovare abbastanza pesce anche quando il mare era agitato.
Intorno alla laguna c’erano boschi di pini ed altra vegetazione tipicamente mediterranea che rendevano il luogo abbastanza ricco di selvaggina e, soprattutto, d’uccelli acquatici che vi potevano svernare o nidificare agevolmente.
L’attuale parco della Pineta Dannunziana è una ricostruzione fedele dell’ambiente umido pescarese com’era in origine. Poi durante i secoli, a cominciare dalla dominazione romana (Ostia Aternum) in poi, la foce divenne un porto e iniziarono i cambiamenti a causa dell’uomo. Furono costruiti argini che delimitavano il corso del fiume ma che spesso, alle prime piene autunnali, erano superati dalle acque che allagavano gli insediamenti umani.
A terno si chiamava il fiume e Aterno fu chiamata la città che vi sorgeva alla sua foce. Poi, in epoche successive, durante le dominazioni e le scorrerie di barbari e pirati, la città fu raccolta all’interno di una inespugnabile fortezza difesa proprio dal fiume.
La originale laguna scomparve; ne restò un lembo, ove attualmente è situato il teatro all’aperto intitolato a Gabriele D’Annunzio. Vi sorse una salinasfruttata fino agli inizi del secolo XIX°.
La Pineta, salvata in massima parte, dalla selvaggia invasione del cemento, ospita ora un frammento dell’ambiente primitivo che accolse i primi colonizzatori venuti dalla costa dalmata ricostruito fedelmente per testimoniare l’importanza del valore assoluto della natura e della sua conservazione.
All’interno del Parco della Pineta vi sono dei percorsi botanici dove si incontrano piante originali con i cartellini che indicano i loro nomi e le caratteristiche.
Il laghetto è alimentato dalle acque piovane e da piccoli ruscelli che si formato durante le piogge. Molte specie d’uccelli migratori si riposano nell’isola al centro del bacino e altre nidificano nella vegetazione circostante.
Questo parco viene visitato ogni giorno da migliaia di cittadini e quasi tutti i matrimoni che si celebrano nella zona dell’Area Metropolitana Chieti – Pescara, dopo la cerimonia religiosa o civile e prima di andare a pranzo, hanno come meta questo luogo incantevole per la foto ricordo degli sposi tra parenti e amici.

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